Dopo l ’11 Settembre 2001, non non c’è più stato nemmeno un attacco terroristico senza che i colpevoli – che di solito dovrebbero nascondersi – non si facciano riconoscere perché hanno lasciato in giro un documento.
Per quanto riguarda i massacri di Parigi, sembrerebbe che la principale preoccupazione dei terroristi fosse farsi riconoscere appena possibile.
Il fatto di trovare un documento di identità, miracolosamente recuperato, con scritto sopra il nome di chi ha appena fatto un attentato, è diventato un classico.
Nella versione ufficiale dell’11 settembre, l’FBI disse di aver trovato il passaporto intatto di uno dei kamikaze vicino a una delle due torri completamente polverizzate dalle esplosioni avvenute ad una temperatura capace fondere le strutture di acciaio di un grattacielo, ma che lasciarono “miracolosamente” integro un pezzo di carta. Nemmeno lo schianto del quarto aereo su un campo di Shanksville, ha impedito alla polizia federale di ritrovare il passaporto di uno dei sospetti terroristi. Questo documento appena bruciato da una parte ha permesso comunque di identificare l’attentatore dal nome e dalla foto. Circostanza questa ancora più inquietante dello schianto dell’aereo che nell’impatto ha aperto un cratere riducendo a pezzettini fusoliera e motore: si è trovato solo – ma bruciacchiato – il passaporto.
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Di: Siro
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